Il nuovo Rapporto Zoomafia, come ogni anno, fa luce su crimini nascosti, spesso sistematici e seriali, che mietono migliaia di vittime animali.
Il Rapporto Zoomafia 2016 “Crimini organizzati contro gli animali”, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV, è alla sua diciassettesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2015.
“È sempre più evidente la presenza di una sorta di affaristi zoomafiosi formati da imprenditori senza scrupoli e speculatori che, per il raggiungimento dei loro obiettivi, creano sinergie scellerate con delinquenti, funzionari collusi e faccendieri, uniti dall’interesse economico comune – afferma Ciro Troiano-. Segnali di questo tipo si rilevano nel traffico di cuccioli, nella gestione dei canili, nell’allevamento e macellazione di animali, nella distribuzione agroalimentare. Nel traffico di cuccioli, ad esempio, è noto l’interesse di alcuni esponenti della camorra, mentre nella gestione dei canili basta ricordare le vicende di “mafia capitale”, che hanno evidenziato il tentativo di accaparramento degli appalti comunali. Sul piano investigativo occorrerebbe intervenire più approfonditamente per far emergere questi profili criminali e per adottare strategie di contrasto più radicali. Parimenti occorrerebbe intensificare l’analisi e il contrasto a tutte le forme di maltrattamento organizzato di animali, come ad esempio i combattimenti tra animali e le corse clandestine di cavalli, per individuare e reprimere in primis proprio il loro profilo organizzato e programmato, poiché si tratta di forme di maltrattamento intrinsecamente consociative che trovano la loro consumazione solo sotto forma di evento pianificato e strutturato”.