Reati tipici di condotte zoomafiose, commessi perlopiù a scopo intimidatorio e ritorsivo dalla criminalità che opera in ambienti pastorali o agresti che vanno dal furto all’uccisione di animali, all’incendio di stalle e fienili, potranno non essere depotenziati grazie al voto della Camera.

Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, infatti, su proposta del relatore Ermini, Pd, la Commissione Giustizia di Montecitorio ha approvato, fra le condizioni rivolte al Ministro della Giustizia Orlando per l’emanazione del Decreto Legislativo di modifica della disciplina del regime di procedibilità per taluni reati, il mantenimento della procedibilità d’ufficio per i delitti di cui all’articolo 638 del Codice penale, secondo comma (uccisione o danneggiamento di tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, ovvero di animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria).

“I crimini contro gli animali sono un tema di rilevanza nazionale perché non vi può essere legalità senza il rispetto dei diritti animali e, spesso, tali crimini nascondono, determinano o si accompagnano ad altri tipi di reati. Del resto la criminalità organizzata è un male totalitario che mira a controllare e a dominare tutto: cose, uomini, animali e il loro ambiente-  ha dichiarato Ciro Troiano, criminologo, Responsabile Osservatorio Zoomafia LAV – Ora il Ministro della Giustizia, forte delle condizioni approvate dalla Camera, elimini l’articolo 10 sui reati tipici di condotte zoomafiose, sul territorio c’è bisogno di rafforzare gli interventi delle forze di polizia e della Magistratura”. 

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