Ore frenetiche al canile “Mondo cane” di Macomer.
Sono tantissime le persone che si stanno presentando al rifugio o che stanno chiamando nella speranza di poter riabbracciare il proprio cane dopo l’individuazione giovedì nelle campagne di Ula Tirso di 26 cani, i più da caccia, tenuti in pessime condizioni.
Sarebbero stati rubati in varie zone e ora nei guai, con a carico una denuncia per ricettazione e abbandono di animale, si trova un giovane allevatore poco più che ventenne di Ula Tirso.
Sarebbe infatti lui il titolare della struttura nelle campagne ulesi, in località Talide, nella quale sono stati individuati dai carabinieri della stazione di Busachi i poveri animali, ridotti pelle ossa e in condizioni igienico- sanitarie terribili.
Questa sarebbe la pesante accusa dalla quale il giovane ulese sarebbe chiamato a difendersi.
Bocche cucite e indagini serrate da parte degli inquirenti che giovedì mattina, durante il blitz nelle campagne di Ula Tirso, si sono trovati di fronte a una scena agghiacciante.
Ammutolita la comunità ulese che non si spettava una vicenda simile.
In queste ore su Facebook si è scatenata una vera corsa al riconoscimento dei poveri animali malamente custoditi.
C’è chi nei mesi e nelle settimane passate aveva denunciato il furto dell’amico a quattro zampe e ora ha avuto la fortuna di poterlo riabbracciare.
Gli altri cani, per la precisione diciassette, sono stati sistemati al canile “Mondo cane” di Macomer in attesa che i legittimi proprietari possano riconoscerli e riaverli con sé .
“A parte la magrezza stanno abbastanza bene anche se va detto che a controllarli non è venuto ancora nessun veterinario – spiega Antonello Dettori, titolare del canile -.Due hanno il microchip ma a quanto pare non è stato trascritto all’anagrafe canina regionale. Gli altri sembra siano stati eliminati”.
Dettori quindi va avanti: “In questi giorni stiamo ricevendo telefonate da tutta Italia. Avevamo messo foto e filmati su Fb ma siamo stati bannati e non capiamo il motivo. Così stiamo inviando i video e le foto a quanti pensano di poter riabbracciare il proprio cane. Questa è una brutta vicenda. L’idea che ho ideo da tempo è che ci sia un traffico di cani: quelli rubati in Sardegna vengono venduti in Continente e viceversa quelli rubati nella Penisola da noi. Per questo stiamo ricevendo tante chiamate da Forlì, Palermo, dalla Toscana”.
La speranza ora è che i poveri animali possano far rientro dai legittimi proprietari. In questo modo si potrebbe scrivere un lieto fine dopo tanta crudeltà.