Pensava fosse morto, e invece dopo 14 anni ha ritrovato il suo gatto Snitch in un museo. Rachel Wells è un’infermiera di 33 anni, che nel 2003 aveva perso il suo gatto a Dudley, in Inghilterra. L’ha disperatamente cercato per mesi, e ha appiccicato volantini per tutto il quartiere, per poi perdere le speranze. «Ero convinta che fosse stato investito da un’auto – racconta Rachel Wells – o che avesse deciso di andare a vivere da un’altra parte. Non speravo di poterlo riabbracciare».
E invece Snitch, dopo aver trascorso due anni da randagio, aveva trovato casa nel museo della città, il «Black Country Living Museum», che dista appena quattro chilometri dalla casa della sua proprietaria. A prendersi cura di lui in questi anni è stato Roger Colbourne, un manutentore del museo, che si è affezionato al felino dal primo momento in cui si sono visti: «Mi ha aiutato a superare la morte della mia cagnolina Rose. Tra di noi è nato un rapporto speciale», sorride l’uomo, che aveva ribattezzato l’animale Tiger.
Poi, dopo quattordici anni, Rachel Wells la settimana scorsa è entrata in quel museo. E ha rivisto il suo amato felino: «E’ stato un bellissimo choc – racconta – non potevo credere ai miei occhi: non solo Snitch era vivo, e vicino a casa mia, ma era anche in ottima salute».
L’ultima volta che l’aveva visto, il micio aveva appena un anno di vita, «ma appena ci siamo guardati negli occhi, ci siano riconosciuti subito», racconta lei. Rachel però ha deciso di non portarselo via: «Il micio è diventato la mascotte del posto – prosegue la sua ex proprietaria – ed è così felice insieme al suo amico umano, Roger, che ho deciso di registrare il suo microchip a nome del manutentore. Lo andrò a trovare spesso, ma voglio Snitch continui a vivere nel museo. Del resto, è questo il posto in cui lui vuole stare».
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