L’alluvione del 3 ottobre ha distrutto il gattile di Charleston, in South Carolina. L’acqua ha danneggiato i pavimenti, insieme alle gabbie della struttura e ai mezzi dei volontari, per una stima dei danni di oltre 50mila dollari (circa 44mila euro). Per questo motivo il rifugio «The Feline Freedom Coalition» ha lanciato una raccolta fondi, chiedendo aiuto a residenti e animalisti per trovare i soldi necessari per risistemarlo.
Ed è in questa campagna di solidarietà che il gattile ha coinvolto anche Caitlyn. Lei è un pit bull femmina trovato a Charleston la scorsa primavera, che in passato ha subito pesanti maltrattamenti da parte del suo ex proprietario, che a breve verrà processato. La foto di Caitlyn, che ha ancora le cicatrici delle torture, comparirà nella campagna di donazioni con lo scopo di sensibilizzare i cittadini per la riqualificazione della struttura: «L’interesse mediatico della storia a lieto fine del Pit Bull, che fino al prossimo anno è stato temporaneamente affidato ad una famiglia – dice Joe Elmore, ceo del Charleston Animal Society – potrà portare le persone ad aiutare altri animali».
Il rifugio «Feline Freedom Coalition» è specializzato nel prendersi cura dei felini con problemi comportamentali. «Ospitiamo molti casi difficili, per un totale di 400 animali ogni anno – dice il fondatore, Diane Straney -. Aiutiamo i quattro zampe a trovare una casa, salvandoli dalla fine più probabile: l’eutanasia». A mantenere economicamente i centinaia di gatti, ci pensa in gran parte la «Charleston Animal Society», dove Caitlyn è stata portata dopo il suo ritrovamento. Oggi il cane è diventato la mascotte del gruppo «nonché il simbolo – dicono dal centro – di come l’amore e l’impegno dell’uomo possano cambiare la vita ad un animale».
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