Giovedì, 16 Luglio 2015 14:03

Caduceo veterinarioIl Veterinario Genta Giuseppe Antonio è stato radiato dall’Ordine di Pavia. Il dato è pubblico. Aggiornata la scheda dell’iscritto sul sito fnovi.it

“Cancellato per radiazione”. E’ l’annotazione che compare a fianco del nominativo dell’iscritto sul portale fnovi.it dove – per legge– sono annotati i provvedimenti disciplinari degli iscritti. Sulla scheda personale è riportata la scritta in rosso Attualmente cancellato”.

Finisce così il “Caso Genta”, radiato dall’Ordine dei medici veterinari della Provincia di Pavia. Il provvedimento disciplinare definitivo è stato deliberato dal Consiglio dell’Ordine, che ha disposto «la radiazione dall’attività professionale con decorrenza immediata» come si legge nel documento, affisso all’albo nei giorni scorsi.

L’istanza- ricorda il quotidiano La Provincia Pavese era stata presentata dall’Ordine nel luglio dello scorso anno, dopo la condanna a carico del professionista, ma è entrata in vigore solamente nei giorni scorsi, dopo la decisione della CCEPS (Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie) presso il Ministero della Salute, che ne ha decretato la validità. Nel luglio 2014, Genta, 56 anni, era stato condannato dal Tribunale di Pavia a due anni e due mesi di reclusione per i maltrattamenti e le molestie alle sue collaboratrici e a un anno e 6 mesi per il maltrattamento agli animali che aveva in cura, messi in atto negli studi veterinari di Santa Maria della Versa e Borgonovo Valtidone.
Genta è stato condannato anche a versare 16 mila euro di risarcimento a due assistenti e altri 3 mila euro ciascuna ad altre quattro parti civili. Attualmente Genta lavora come libero professionista: si occupa di consulenza legale per i consumatori nel settore risarcimento danni, recupero crediti e accise, usura bancaria.

Da febbraio del 2014, la scheda individuale degli iscritti all’Albo dei medici veterinari contiene uno spazio dedicato agli eventuali provvedimenti comminati dall’Ordine. La consultazione pubblica della “fedina deontologica” di ogni iscritto è un obbligo di trasparenza sancito dalla Legge.  La novità è stata introdotta dal Dpr. n. 137/2012 (Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali). Gli Albi dei professionisti sono ispirati per loro stessa natura e funzione ad un regime di piena pubblicità, anche in funzione della tutela dei diritti di coloro che a vario titolo hanno rapporti con gli iscritti agli Albi.

Così recita l’art. 3 (Albo unico nazionale) del DPR 137/2012: 1. Gli albi territoriali relativi alle singole professioni regolamentate, tenuti dai rispettivi consigli dell’ordine o del collegio territoriale, sono pubblici e recano l’anagrafe di tutti gli iscritti, con l’annotazione dei provvedimenti disciplinari adottati nei loro confronti. 2. L’insieme degli albi territoriali di ogni professione forma l’albo unico nazionale degli iscritti, tenuto dal consiglio nazionale competente. I consigli territoriali forniscono senza indugio per via telematica ai consigli nazionali tutte le informazioni rilevanti ai fini dell’aggiornamento dell’albo unico nazionale.

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