Le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Avcpp-IoLibero, Lav e Oipa lanciano un ultimo appello alla Sindaca Virginia Raggi e al Presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello de Vito affinché venga messa finalmente subito in votazione la Delibera di iniziativa popolare per lo stop alle botticelle, la salvezza dei cavalli e la riconversione delle licenze in altre attività di trasporto.
“Nonostante lo Statuto di Roma Capitale preveda 4 mesi per la votazione di una Delibera popolare, sono ben 29 mesi che attendiamo il pronunciamento del Campidoglio, di cui 12 con l’attuale maggioranza e Sindaco che hanno peraltro nel proprio Programma “l’abolizione delle Botticelle romane e divieto di esercitare sul territorio comunale qualunque servizio di trasporto a trazione animale” – dicono le associazioni animaliste – la città ha voluto voltare pagina, si deve dimostrarlo con i fatti anche su questo tema così sentito dalle romane e dai romani, per il rispetto della volontà popolare calpestata nella precedente Consiliatura e che ha visto allora in Aula e nelle Commissioni Mobilità e Ambiente come unici alfieri della calendarizzazione della proposta di Delibera popolare proprio solo i Cinquestelle”.
“La proposta di Deliberazione aspetta di essere votata, e su questo abbiamo ottenuto anche l’intervento del Prefetto, in ossequio ai principi della normativa in materia di tutela degli animali evolutasi a livello comunitario, statale, regionale e locale in quanto l’attività delle botticelle non è compatibile con l’etologia dei cavalli come dimostrano purtroppo i molteplici incidenti occorsi – affermano Animalisti Italiani, Enpa, Avcpp-IoLibero, Lav e Oipa – sono proprio i Comuni, in forza di una norma di rango primario, a esercitare la funzione di protezione degli animali sul proprio territorio e quindi a poter, anzi a dover regolare in maniera adeguata le attività che ne potrebbero eventualmente compromettere la tutela; la Legge 15 gennaio 1992 n.21 sugli autoservizi pubblici non di linea non prevede alcun obbligo relativo alla necessità della presenza di servizi a trazione animale; la legge regionale n.58 del 1993 sullo stesso tema lascia chiaramente la piena autonomia ai Comuni anche di scegliere di non avere una o più tipologie di veicoli e natanti per l’esercizio del trasporto pubblico non di linea e, quindi, un numero di licenze pari a zero, così come è attualmente a Roma, senza alcuna contestazione, per le motocarrozzette e i natanti nel pieno rispetto della normativa sovraordinata”.