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ultimo aggiornamento simona 8 anni, 3 mesi fa
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  • #3528
    andrea
    Partecipante

    così come esistono diverse razze di cani da pastore, con diverse attitudini e predisposizione al lavoro, vi sono anche diverse razze di pecore ognuna delle quali reagisce in modo differente all’approccio del cane.
    in italia abbiamo per lo più pecore da latte, le quali vengono munte due volte al giorno e portate al pascolo dal pastore, che veglia su di loro, e ricondotte la sera all’ovile. sono pertanto animali abbastanza domestici, abituati all’uomo, che per loro significa cibo (dopo la mungitura viene somministrato solitamente loro del mangime di cui sono particolarmente ghiotte), molto abitudinari e di branco, cioè difficili da separare dalle loro consimili.
    di conseguenza queste pecore sono molto sicure di sé, abituate a vedere ogni giorno oltre al pastore il suo cane, che dovrà pertanto far loro sentire giornalmente la propria autorità. per tale motivo è stato selezionato un pastore come il bergamasco che, con la sua mole, irruenza ed abbaio, riesce a spaventare gli ovini senza necessariamente doverli mordere. altre razze predilette dai nostri pastori sono i simil pastori tedeschi (chiamati da loro lupetti) o simil pastori belgi (così denominati se sono neri ed hanno le orecchie diritte…). cani che tallonano le pecore da vicino, abbaiando e mordicchiando all’occorrenza leggermente i garretti. questi cani sono utili soprattutto al momento della mungitura. quando occorre spingere e incanalare gli animali nei corridoi di accesso, nell’attraversamento delle strade o per allontanarle dal coltivato. altra mansione non occorre, in quanto generalmente non tendono ad allontanarsi dal terreno di pascolo e dal loro pastore.
    e’ indicativo come in sardegna, dove le greggi abbondano, non esista un cane da pastore particolare, né si è mai sentita la necessità di selezionarne uno, probabilmente perché le pecore sarde, così come le nere massesi, sono molto attaccate all’uomo che seguono ed obbediscono.
    ben diversa è la situazione in gran bretagna, dove le pecore sono esclusivamente da lana e da carne e dove non esiste la figura del pastore, la cui unica mansione è quella di occuparsi degli ovini, ma agricoltori ed allevatori che, oltre a lavorare la terra, possiedono diversi animali tra cui le pecore. queste non vengono portate al pascolo né rinchiuse in ovile, ma vivono libere in ampie zone (a volte ettari) recintate, senza vedere l’uomo a volte anche per settimane. vengono avvicinate e radunate solo per la tosatura o al momento dei parti. sono pertanto pecore molto “leggere”, selvagge e assai diffidenti nei confronti tanto dell’uomo che dei loro cani. ed è qui che possiamo vedere la maestria dei border collie, senza i quali sarebbe impossibile praticare la pastorizia.
    questi cani si avvicinano furtivi e silenziosi, tenendo la giusta distanza dalle pecore e prevedendo la loro reazione. lavorano molto lontano dal conduttore, a volte fuori dalla sua vista, guidate da dei semplici fischi con i quali mantengono il contatto con l’uomo capobranco. quello del border è un istinto predatore, forgiato attraverso i secoli per soddisfare le esigenze dell’uomo che sfrutta tale istinto. bisogna far sentire la propria superiorità senza dare eccessiva pressione in quanto il border collie è un cane molto sensibile, desideroso di apprendere, veloce e di grande intelligenza, ma nello stesso tempo facile alla sottomissione che, se eccessiva, rende impossibile quel rapporto indispensabile uomo-cane, base essenziale di un buon addestramento e futura collaborazione.
    perché proprio di collaborazione si tratta, ed entrambi devono avere lo stesso scopo, quello di portare a termine il lavoro senza procurare stress agli ovini il cui benessere sarà sempre di primaria importanza.
    le gare di sheepdog, che da ormai oltre 100 anni hanno luogo in gran bretagna, e che richiamano migliaia di appassionati in tutto il mondo, sono state concepite e vengono realizzate con regolamenti che si basano su questo tipo di pecore, con questo tipo di cani, e pertanto gli inizi in italia sono stati pieni di difficoltà.
    in primo luogo per reperire le pecore, che i pastori cedono mal volentieri in quanto, appunto, anche se hanno già slattato l’agnello, continuano a produrre latte per ricotte e formaggi, e non possono essere sottoposte a stress, sia per l’indole delle stesse poco adatte ai border collie, o meglio a dei border addestrati per quel particolare tipo di conduzione. per i singoli turni di gara vengono utilizzati lotti di 5 pecore, che devono pertanto essere divise dalle altre e portate al picchetto di partenza. e queste sono generalmente assai restie a muoversi, e non solo non temono il cane che le punta da debita distanza, ma addirittura lo fronteggiano a testa bassa. nel lavoro pratico questa situazione viene generalmente risolta con un rapido e leggero morso sul muso, cosa però proibita dai regolamenti inglesi che non potevano prevedere un simile comportamento dalle loro paurosissime pecore. si sono avute situazioni in cui delle grosse bergamasche hanno scavalcato il cane, che cercava di far pressione su di loro e imporre la propria volontà con la forza del suo sguardo, pur di raggiungere il resto del gregge!
    con sforzi e sacrifici gli appassionati dello sheepdog si sono creati delle loro greggi di pecore adatte ai loro cani. situazione alquanto anomala, ed infatti un pastore britannico, venuto a fare uno stage ed a giudicare una gara in italia, ha commentato, sorridendo, che da loro comprano i cani per le pecore mentre da noi compriamo le pecore per i cani…
    ma devo dire che è stata una vera gioia per l’occhio vedere i nostri border condurre su grandi pascoli nei pressi di siena 50 stupende black face importate da un appassionato di sheepdog da un allevamento tedesco. i cani hanno finalmente potuto dare il meglio di sé in quanto, per tenerle a bada, occorrevano velocità, prontezza di riflessi, perfetta intesa con il conduttore unite a una sensibilità estrema.
    va però sottolineato che i border, anche quelli rispettosi e cauti in gara, possono affrontare e sottomettere il più tosto dei montoni a cui saprà far capire chi è che comanda.
    resta però un cane “diverso” che non deve soppiantare pastori di altre razze indispensabili in determinate situazioni, più resistenti alle intemperie nei lunghi tragitti delle transumanze.
    ed inoltre le nostre pecore sono perfette per i concorsi “interrazza” dove si gareggia con un piccolo gregge e dove cane e conduttore insieme fanno un tragitto simile a quello che percorrono giornalmente per recarsi al pascolo.
    diamo pertanto ad ogni pecora il suo cane, quello che più si adatta alla sua indole ed al tipo di vita che deve condurre e continueremo ad vedere al lavoro questo binomio ineguagliabile, il più antico nella storia dell’uomo: un pastore ed il suo indispensabile ausiliare canino.

    test attitudinali e gare di lavoro
    e’ altrettanto importante che ogni razza di cane da pastore gareggi secondo dei regolamenti concepiti per le sue doti naturali, selezionate sin dal suo nascere dagli allevatori, a seconda, appunto, del tipo di pecore esistenti in quella nazione o regione, al tipo di terreno (pianeggiante, collinoso, montagna) e le abitudini delle pecore stesse (stanziali o da transumanza).
    le prove di lavoro attualmente effettuate si dividono in test attitudinali e gare di lavoro. la differenza tra le due è sostanziale e viene sottolineata dalla denominazione stessa.
    i test attitudinali, o tanc, effettuati in francia sono dei semplici test che verificano l’esistente predisposizione del soggetto al lavoro con il gregge e soprattutto se l’istinto predatorio non è completamente scomparso. questo test viene richiesto in alcune razze per la confirmation, che è un esame cui vengono sottoposti tutti i cani prima di ottenere il pedigree che va a rimpiazzare il certificato di nascita, ed ottenere di conseguenza l’autorizzazione di essere usati per la riproduzione.
    le gare di lavoro interrazza, le gare sheepdog ed il test di lavoro riservati ai border collie sono invece delle vere e proprie prove di addestramento, che saggiano la tempra, resistenza, intelligenza e iniziativa del soggetto in esame.
    il superamento di queste prove permette, a differenza del tanc, di iscrivere i cani in classe lavoro in esposizione e, per alcune razze, il poter conseguire il titolo di campione nazionale o internazionale di bellezza.
    nei pastori tedeschi, le gare di hgh disputate in germania (con greggi di 80/100 pecore) organizzate dalla sv, potevano rimpiazzare i brevetti di lavoro pur richiedendo ai cani le prove di attacco per il conseguimento della selezione, in quanto questa razza, così come altre tipo i pastori belgi o i beauceron, devono saper difendere le greggi, oltre che condurle.
    non dobbiamo pertanto lasciarci trarre in inganno considerando le gare di gregge come una scappatoia per cani timidi o insicuri: le pecore ancor più degli uomini sanno riconoscere un cane senza tempra e privo di pressione e non gli porteranno rispetto, ma, anzi, lo affronteranno e provocheranno a testa bassa ed avendo la meglio.
    per spostare un montone o delle pecore con gli agnelli occorrono dei cani forti, capaci anche di mordere sul muso, e posso assicurare che l’aspetto di un montone che carica è assai più disarmante di quello di un figurante col bastone in mano!
    per non parlare poi delle gare su bovini effettuate in francia, per le quali occorrono dei cani con delle doti di carattere ancora superiori.
    mi auguro che il numero degli appassionati di questa affascinante disciplina, la più vera e naturale e più antica del mondo, continui a crescere e ad avvicinare sempre più persone alla natura e ad un tipo di vita che non va dimenticato.

    maria teresa garabelli

    #3529
    expert
    Amministratore del forum

    articolo davvero interessante!

    grazie andrea.

    #46535
    simona
    Partecipante

    Bellissimo articolo davvero interessante ed esaustivo!

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