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  • Follow Your Pet, a Firenze cani e gatti protagonisti – Corriere Nazionale

    Follow Your Pet, a Firenze cani e gatti protagonisti – Corriere Nazionale

    Follow Your Pet, il primo grande evento dedicato agli animali da compagnia in Toscana, è in programma oggi e domani alla Fortezza da Basso di Firenze: ecco il programma

    Attività sportive e di gioco da provare insieme al proprio cane, laboratori creativi per i bambini, incontri informativi con esperti del settore: prende il via domattina (sabato 22 settembre) alla Fortezza da Basso di Firenze Follow Your Pet, il primo grande evento dedicato agli animali da compagnia in Toscana che proseguirà per tutto il fine settimana, con circa 60 espositori e 200 appuntamenti in programma.

    Attività sportive e ludiche

    Per tutta la giornata di sabato, al Campo 1 e al Campo 2 sarà possibile a partire dalle 10 assistere a diverse esibizioni e provare con il proprio cane discipline sportive come Agility Dog (Campo 1 ore 10 e ore 15.30 e Campo 2 ore 10.30 e ore 16) e Obedience (Campo 1 ore 11.30 e ore 15) con educatori cinofili CSEN – Centro sportivo educativo nazionale. Si potranno anche conoscere da vicino e sperimentare attività meno note, come Disc Dog (Campo 3, ore 12 e ore 17) Dog Dance & Tricks (Campo interno, ore 10.30 e 15.30), Dog Balance Fit (Campo interno, ore 13.45), Treibball (Campo interno, ore 16.30). Sarà possibile anche assistere a dimostrazioni di soccorso nautico delle unità cinofile della Scuola italiana cani salvataggio Firenze (Campo 6, ore 14) e degli Orsi del Tirreno (Campo 6, ore 16) e partecipare con i propri cani a prove di approccio alle attività in acqua. E poi ancora ci saranno esibizioni di volteggio equestre (Campo 3 ore 11.30 e 16.30) e dimostrazioni dell’Antica Falconeria Toscana (Campo 3 ore 16). Non solo. Si potrà ad esempio anche mettere alla prova l’istinto del proprio cane sul Tartufo (Campo 3, ore 10.30).

    Alla Polveriera ci saranno incontri dedicati alla pet therapy, in particolare alle 10 si parlerà della sua utilità in diversi contesti, sociali, educativi e terapeutici con un’ospite speciale, la basset hound Serena, “esperta” in pet therapy. Sempre alla Polveriera ci saranno una serie di incontri informativi sul benessere degli amici animali e un seminario sulla tutela legale del gatto (Cat cafè ore 15.30).

    Nell’Area ANFI – Associazione nazionale felina italiana per tutto il giorno sarà possibile incontrare gli amici dei gattili, avere informazioni sulle diverse razze feline, sulla corretta alimentazione per il proprio gatto e su tanti altri aspetti legati alla loro salute. Anche nell’Area Incontri si parlerà di fisioterapia, agopuntura e casi clinici urgenti in medicina omeopatica con medici veterinari dell’Ordine di Firenze e Prato, mentre le esperte del pulito Titty & Flavia della trasmissione tv Detto Fatto daranno consigli su come mantenere l’igiene in casa con la tecnologia Dyson (ore 14.30). Alle 12 Sonia Orlandi del sito Ricette da Cani terrà uno show cooking per illustrare come preparare pasti gustosi per gli amici animali.

    Sfilate ed expo canina solidale

    Alle 11 al Campo interno sarà la volta della Expo amatoriale aperta a Chihuahua e Barboncini (iscrizione gratuita il giorno stesso presso lo stand Lilou Pet Couture dalle ore 9.00), mentre alle 14 al Campo 3 sarà la volta di Miss&Mister Dog, expo “solidale” aperta ai cani meticci e di razza, che saranno “votati” dai bambini in base alla simpatia. La quota di iscrizione (5 euro, iscrizioni online su fypfirenze.it) sarà totalmente devoluta al canile rifugio Parco animali di Firenze.

    Chi vorrà prepararsi al meglio, potrà prenotare styling per sé e per il proprio cane nell’area Dyson.

    Per tutto il giorno (9-20) inoltre allo stand Lilou Pet Couture sarà possibile partecipare al Casting Dog Model, set fotografico per gli amici a quattro zampe, mentre nell’Area Dog Fashion Show dalle 12.30 alle 16.30 ci saranno sfilate di abbigliamento di lusso per cani con Lollipet.

    Attività per bambini

    E per i più piccoli? L’Accademia Cinofila Fiorentina organizza corsi di “Baby veterinario” (ore 11 Campo 5) e di “Baby Conduttore cinofilo” (dalle 16, Campo 3). Nell’Area Kids sono in programma per tutto il giorno laboratori creativi tra cui Costruiamo assieme un giocattolo per il tuo gatto (ore 13) e per il tuo cane (ore 14). Alle 16 i bambini potranno realizzare una ricetta “a 6 zampe”, con il Baby dog cooking a cura di Cheffa Dog (Sonia Orlandi) del sito Ricette da Cani (per bambini 8/12 anni, iscrizione gratuita online su fypfirenze.it). E poi ancora sarà possibile partecipare a laboratori sui colori degli animali (ore 17) e di “Cat Art Attack” (ore 18) e scoprire come gli animali comunicano (ore 17.30) e cosa fare quando in casa arriva un nuovo amico (ore 15.30).

    Cavalli, rapaci, rettili e Alpaca

    Cani e gatti, ma non solo. Nell’Area del Giardino del Glicine sarà possibile conoscere da vicino molti altri animali: cavalli (per tutto il giorno, con approccio da terra); tartarughe (ore 12.30 e 16.30), lucertole (ore 14.30) e serpenti (ore 15) i relativi fabbisogni e le leggi a tutela di questi animali; infine anche gli Alpaca (ore 12 e 17.15) e i rapaci (ore 15.30).

    ORARI DI APERTURA

    Sabato 22 Settembre: 9.00 – 20.00 – Domenica 23 Settembre: 9.00 – 20.00

    BIGLIETTO D’INGRESSO

    1 giorno: 8€ – Formula famiglia (2 adulti + minimo 1 bambino sotto i 10 anni): 10€ – Bambini sotto i 10 anni: gratuito – Diversamente abili: gratuito – Il biglietto potrà essere acquistato solo sul posto presso la biglietteria. L’ingresso è consentito a privati, famiglie, professionisti e a chiunque sia interessato
al settore (con o senza pet). Possibilità di richiedere il biglietto ridotto sul sito FYP iscrivendosi alla newsletter. Per alcuni eventi è necessaria la prenotazione gratuita online o al desk dell’area il giorno stesso (salvo disponibilità).

    INFO e PROGRAMMA completo su

    www.fypfirenze.it

  • Il nonno volontario si addormenta tutti i giorni insieme ai gatti randagi – La Stampa

    Il nonno volontario si addormenta tutti i giorni insieme ai gatti randagi – La Stampa

    Un nonno dorme beatamente sul divano, con un micio appisolato accanto. La fotografia sembra scattata in un soggiorno di casa, invece è stata condivisa sulla pagina Facebook del Safe Haven Pet Sanctuary di Green Bay, negli Stati Uniti, e la scena si svolge ogni giorno all’interno di quel rifugio per gatti randagi. 

    L’uomo, il settantacinquenne Terry Lauerman, adora talmente i mici che va quotidianamente al Safe Haven Pet Sanctuary a tenere compagnia ai quattro zampe che lì sono ospitati. E, come un qualsiasi proprietario, si siede accanto a loro e schiaccia un pisolino. 

    “Si è presentato sei mesi fa, con una spazzola per gatti in mano. Si siede, spazzola un po’ un micio e poi si addormenta”, ha sorriso la fondatrice del centro, Elizabeth Feldhausen. “Non ha mai nemmeno chiesto di diventare un volontario: alla fine gli abbiamo detto che lo era comunque e gli abbiamo fatto compilare il modulo”. 

    Terry dorme un’oretta, poi si sveglia e cambia gatto a cui dare attenzioni. Il suo sonno tranquillo, anche se involontario, ha ispirato gli altri volontari a dedicargli un post di Facebook che è subito diventato virale, con oltre 3 milioni di visualizzazioni. 

    “Non immaginavamo un effetto del genere! Proverò a spiegare a Terry che è diventato una star, ma lui fa fatica a capire il meccanismo dei social network”, ha detto Elizabeth. Dopo essere stato messo al corrente del successo delle foto, Terry si è placidamente limitato a commentare che spera che la popolarità faccia sì che più persone facciano donazioni al Safe Haven Pet Sanctuary. Anche perchè, per un centro del genere, le spese sono molte: i suoi volontari, infatti, si occupano di gatti disabili o a rischio eutanasia che altre strutture non accoglierebbero, oppure mici che hanno subito violenze. 

  • Il gatto selvatico è tornato nelle Prealpi – tio.ch

    Il gatto selvatico è tornato nelle Prealpi – tio.ch

    FRIBURGO – Il gatto selvatico fa il suo ritorno nelle Prealpi svizzere: un esemplare è stato fotografato lo scorso marzo nella valle dell’Intyamon, a sud di Gruyères nel canton Friburgo. Il felino era quasi scomparso dal Paese dopo essere stato vittima di una caccia intensiva nel corso del 18esimo e del 19esimo secolo.

    L’osservazione dell’animale, la prima in questa zona, è stata fatta nell’ambito del monitoraggio della lince, ha indicato oggi alla Keystone-ATS Elias Pesenti, collaboratore scientifico del Servizio friburghese delle foreste e della fauna, confermando un’informazione apparsa sul quotidiano “La Liberté”.

    Il gatto selvatico fotografato proviene probabilmente dalla catena del Giura dopo aver attraversato l’Altopiano, ha precisato Pesenti, sebbene non siano ancora state effettuate analisi genetiche.

    Uno studio pubblicato nel 2011 ha dimostrato che diverse centinaia di gatti selvatici abitavano nella parte elvetica del Massiccio del Giura, molti più di quanto ci si aspettasse. Il felino, protetto in Svizzera, ha progressivamente rioccupato il territorio ed è ora presente su tutta la catena del Giura, da Ginevra a Basilea Campagna. La specie era completamente scomparsa dall’Altopiano e fino al 2007 si contavano solamente una quarantina di esemplari in tutto il territorio.

    Il gatto selvatico europeo – o Felis silvestris silvestris – è un “lontano parente” dei gatti domestici e si riconosce per il manto bruno e la coda spessa, con sei strisce nerastre e la punta nera e arrotondata. Si nutre principalmente di topi e uccelli ed era principalmente cacciato dall’uomo per la sua pelliccia.

    La sua sopravvivenza è determinata dalla capacità di sfuggire al traffico stradale, ai cani e anche al fascino del gatto domestico, con cui può accoppiarsi. Nel caso in cui ci dovessero essere troppi incroci, infatti, il ceppo selvatico della razza potrebbe scomparire.

    Il tasso di gatti ibridi nell’arco giurassiano è del 20%, ha indicato Pesenti, riferendosi a uno studio pubblicato qualche anno fa. Un nuovo monitoraggio del Felis silvestris silvestris, questa volta su scala nazionale, sarà effettuato nuovamente il prossimo inverno dall’organizzazione zurighese “Wildtier Schweiz” su mandato della Confederazione.

  • Il cane lo lecca: gli amputano braccia, gambe e naso – FOTO – CheDonna.it

    Il cane lo lecca: gli amputano braccia, gambe e naso – FOTO – CheDonna.it

    Il suo cane, leccandolo, gli ha trasmesso un batterio letale che gli ha rovinato per sempre la vita di un uomo. Tremende le conseguenze

    Greg Manteufel ha 48 anni e vive nello stato americano del Wisconsin insieme al suo cane. Non avrebbe mai immaginato che l’amore per gli animali e per il suo cucciolone gli sarebbero costati così cari. Eppure era un gesto normalissimo, come quello che già aveva fatto tantissime volte in vita sua. Il suo cane lo ha leccato, ma stavolta questo gesto di affetto ha scatenato una tremenda infezione. Greg è stato colpito da un batterio pericolosissimo che ha messo a repentaglio la sua stessa vita. Con conseguenze davvero drammatiche: come estremo risultato è stato necessario amputargli le braccia, le gambe ed anche parte del naso per salvargli la vita.

    Una storia incredibile, che coinvolge un uomo e il suo cane, ovviamente entrambi tutt’altro che colpevoli. Greg e il suo cucciolone sono solo vittime di questa brutta vicenda, e l’uomo lo sa bene. Greg ha infatti detto di non incolpare il cane per quanto gli è accaduto e anzi di non essere neppure sicuro che sia stato proprio il suo amico a trasmettergli la malattia: è stato in contatto anche con altri cani, quindi potrebbe essere stato chiunque: “Amerò sempre il mio cane e tutti gli altri animali”, ha affermato eroicamente Greg.

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    Capnocytophaga canimorsus: cos’è la malattia trasmessa dai cani che porta all’amputazione

    La colpa in realtà è tutta di un virus chiamato ‘capnocytophaga canimorsus‘, presente nella saliva dei cani. Un agente patogeno che normalmente è innocuo per gli animali ma che in certi casi può colpire l’uomo in maniera davvero devastante. La capnocytophaga canimorsus ha aggredito il suo sangue in maniera irreversibile e ha costretto i medici all’estremo tentativo per salvargli la vita. Se curati in tempo, gli effetti provocati dal capnocytophaga canimorsus possono essere tenuti a bada con una terapia a base di antibiotici, ma con Greg non è stato così. Una storia simile era già avvenuta nei mesi scorsi. Vittima una donna, che però a differenza di Greg alla fine è morta. Il tasso di mortalità in questi casi è del 30% in media.

    E dire che tutto era iniziato con dei sintomi di stanchezza, imputati erroneamente ad una banale influenza. Invece alle spalle c’era ben di peggio: L’ospedale di Froedtert, a Milwaukee, gli ha diagnosticato il virus che lo ha debilitato al punto di mettere a rischio la vita. Ora Greg non è ancora completamente al sicuro: dallo scorso mese di giugno in poi, l’uomo ha dovuto subire ben 7 delicati interventi chirurgici, con altri 3 già programmati. E la sua vita è ancora in pericolo.

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  • EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    Morso da una vipera mentre lavora nel suo orto. Un 61enne di Eboli è finito in ospedale per il morso del rettile sbucato tra le piante della sua campagna in zona Aversana.L’uomo ha avvertito un forte dolore alla mano destra dopo il morso. E’ stato il figlio del 61enne a portarlo in ospedale dove i sanitari gli hanno iniettato il siero antivipera.

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia e raramente colpiscono l’uomo. Dolore localizzato, ecchimosi fino a nausea, vomito, abbassamento della pressione sono i sintomi caratteristici. Ecco un vademecum su come comportarsi in caso di morso da vipera stilato con la consulenza della dottoressa Franca Davanzo, direttore del centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano: «È molto importante mantenere la calma e immobilizzare la parte interessata dal morso. Il siero sarà eventualmente somministrato in ospedale»

    Le vipere in Italia

    Le uniche specie di rettili velenosi che sono presenti in Italia appartengono alla famiglia dei viperidi e sono la Vipera aspis (la più diffusa), la Vipera berus (marasso; diffusa sull’Arco alpino fino in alta quota e statisticamente prima in Europa per morsicature), la Vipera ammodytes (vipera dal corno; diffusa sull’Arco alpino e Prealpino orientale), ed infine la Vipera ursinii (diffusa sui Monti Sibillini e Gran Sasso). L’ avvelenamento conseguente al morso di vipera tuttavia, rappresenta un evento poco comune in Italia.

  • EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    Morso da una vipera mentre lavora nel suo orto. Un 61enne di Eboli è finito in ospedale per il morso del rettile sbucato tra le piante della sua campagna in zona Aversana.L’uomo ha avvertito un forte dolore alla mano destra dopo il morso. E’ stato il figlio del 61enne a portarlo in ospedale dove i sanitari gli hanno iniettato il siero antivipera.

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia e raramente colpiscono l’uomo. Dolore localizzato, ecchimosi fino a nausea, vomito, abbassamento della pressione sono i sintomi caratteristici. Ecco un vademecum su come comportarsi in caso di morso da vipera stilato con la consulenza della dottoressa Franca Davanzo, direttore del centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano: «È molto importante mantenere la calma e immobilizzare la parte interessata dal morso. Il siero sarà eventualmente somministrato in ospedale»

    Le vipere in Italia

    Le uniche specie di rettili velenosi che sono presenti in Italia appartengono alla famiglia dei viperidi e sono la Vipera aspis (la più diffusa), la Vipera berus (marasso; diffusa sull’Arco alpino fino in alta quota e statisticamente prima in Europa per morsicature), la Vipera ammodytes (vipera dal corno; diffusa sull’Arco alpino e Prealpino orientale), ed infine la Vipera ursinii (diffusa sui Monti Sibillini e Gran Sasso). L’ avvelenamento conseguente al morso di vipera tuttavia, rappresenta un evento poco comune in Italia.

  • Come prendersi cura dei gatti randagi rispettando la loro natura – Velvet Pets

    Come prendersi cura dei gatti randagi rispettando la loro natura – Velvet Pets

    I dati parlano chiaro, in Italia esistono ben 2,4 milioni di gatti randagi, questi felini spesso non amano farsi addomesticare, ma è utile sapere che esistono svariati modi per prendersi cura di loro rispettando la loro natura. A fronte di 7,5 milioni di gatti domestici, che vivono regolarmente, ben accuditi e protetti, nelle case degli italiani, i gatti randagi non sono pochi. E se per molti di loro, vivere soli non è un problema, perché riescono a sostentarsi, per molti altri, la solitudine è motivo di disagio, non di rado conseguenza di un abbandono. Alcuni consigli utili possono essere utilizzati quando si incontra un gatto randagio, innanzitutto bisognerebbe individuare il proprietario e comprende dunque se il gatto è fuggito da una casa, ha abbandonato il suo tutor in una colonia felina, oppure è un randagio di lungo corso. Le prime regole, seppur scontate, sono indispensabili: chiedere informazioni, sia nelle zone limitrofe in cui il felino è stato ritrovato, sia avvalendosi dei social network, potente mezzo di diffusione e informazione.

    In un secondo momento si può procedere ad un primo intervento di assistenza del felino: nutrirlo e dargli da bere. Volendo essere ancora più premurosi, portare il gatto da un veterinario e verificare se in possesso di un microchip, sarebbe un passo molto utile da compiere. L’ultimo passo è quello di pensare all’adozione, ricercare associazioni che si occupano di favorire le adozioni di gatti randagi, sarebbe la soluzione migliore. Successivamente anche consultare una gattara, non è trascurabile come soluzione, queste potrebbero agire in due modi: si fanno carico di accudire direttamente i gatti, portando loro cibo e assistenza e dando un rifugio se e quando è necessario; oppure conoscono persone pronte a un’adozione. Insomma il percorso da compiere non è poi così difficile, pochi passi permettono ai micetti sparsi per l’Italia di avere una seconda possibilità nella vita.

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  • Rimini, canile: trova casa “Garibaldi” il gatto a tre gambe – ChiamamiCittà

    Rimini, canile: trova casa “Garibaldi” il gatto a tre gambe – ChiamamiCittà

    4 orecchie, 2 code e sette zampe sotto lo stesso tetto. Sette si, visto che stiamo parlando di una nuova convivenza tra due gatti adottati, di cui uno è Garibaldi, tripode in seguito ad un terribile incidente. Un nome assegnato dai volontari del canile “Stefano Cerni” di Rimini, sia perché è stato ritrovato in via dei Mille a Rimini, sia per il coraggio impavido dimostrato in seguito all’incidente che gli è costato uno dei due zampini anteriori.

    Garibaldi è uno splendido micio di circa 5 anni, che è stato soccorso e ricoverato il 7 giugno nel canile di Rimini seguito di un gravissimo incidente; i traumi riportati erano diversi, la situazione più critica interessava la mandibola, fratturata e la zampa anteriore sinistra, totalmente paralizzata. Parte subito l’iter delle analisi degli interventi e delle terapie. Ulteriori accertamenti confermano purtroppo l’irreversibile immobilità della zampa, e si procede, per salvare la salute del gatto, con l intervento di amputazione.

    Un gatto tripode può condurre una vita normalissima e Garibaldi si dimostra un micio forte e dolcissimo e in poco tempo si rimette in piedi. I primi giorni però non sono facili, non si fidava dell’uomo, troppo forte il trauma dell’incidente e ancora alto il dolore delle ferite; col passare dei giorni, e la grande pazienza dei volontari, i soffi hanno cominciato a diventare fusa, i tentativi di divincolarsi si sono trasformati in richiesta di coccole . Per Garibaldi, ribattezzato Gary, cresce l’affetto e la convinzione che fosse necessaria un’adozione speciale. Insperata, la nuova vita di Garibaldi arriva in canile sopra una moto rosso nera; Daniele aveva letto il nostro appello, ci ha prima telefonato e il mattino seguente è venuto a conoscerlo e incontrarci. Gary è stato cosi a adottato e avrà anche un compagno un gattone di 4 anni sempre adottato da un canile. E allora 4 orecchie, 2 code e sette zampe sotto lo stesso tetto… non è questa la ricetta per la felicità?

  • Gatto e cetriolo: perché questa paura? – MarsalaOggi.it

    Gatto e cetriolo: perché questa paura? – MarsalaOggi.it

    Di solito, sono i gatti ad incutere un certo timore, essendo dei predatori, ma anche questi animali possono avere delle paure e, per quanto strano, una di queste è il cetriolo. Ma perché i gatti ne rimangono così turbati?

    Come vedono i gatti

    Prima di capire perché i gatti hanno paura del cetriolo, forse si dovrebbe capire innanzitutto come funziona la loro vista. Il campo visivo di questi felini arriva a 200 gradi, a differenza dei 180 degli esseri umani, ed anche la loro visione periferica e più alta della nostra, visto che arriva a trenta gradi, mentre quella umana raggiunge i venti. Tuttavia, i gatti non riescono a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano a solo sei metri da loro, mentre gli esseri umani riescono a vederli bene tra i trenta e i sessanta metri di distanza.

    E’ noto a tutti, comunque, che i gatti hanno una capacità di visione notturna più sviluppata di quella umana, grazie al numero di cellule presenti nella loro retina. Il discorso cambia durante il giorno: i gatti, come i cani, possono mettere bene a fuoco solo alcuni colori, come il blu, il verde, il viola ed il giallo. L’arancione, il rosso ed il marrone, invece, sono tonalità che non riescono a distinguere bene.

    Perché i cetrioli fanno paura ai gatti?

    Secondo gli esperti, i gatti sono convinti che i cetrioli siano dei serpenti o altri predatori del genere. Nei vari filmati presenti online si può notare come i gatti sobbalzino e si spaventino davanti a quell’ortaggio, e a molti può sembrare divertente, ma loro non fanno che a reagire a quello che gli appare come un pericolo, il che può comportargli dello stress.

    Tuttavia, secondo il dottor Roger Mudford, esperto dei comportamenti animali, la loro paura potrebbe essere legata a qualcosa che non conoscono. Potrebbero avere la stessa reazione anche se gli si mettesse vicino un ragno o un serpente di gomma. La casa, soprattutto l’angolo in cui gatti mangiano o si riposano, dovrebbe essere un ambiente protetto, e loro vedono l’ “intruso” come una minaccia al loro territorio.

    Per quanto possa sembrare comica la reazione dei gatti, nei video online, non è affatto divertente, né consigliato, fare scherzi del genere al proprio animale domestico. Sarebbe come se qualcuno sfruttasse le paure personali di un conoscente per fargli uno scherzo di cattivo gusto: non piace a nessuno ed è crudele! Quindi, se si tiene al proprio gatto, è meglio tenere lontani quei vegetali (i cetrioli) dalla loro vista.

  • Il gatto più lungo del mondo è italiano e si chiama Barivel – Il Messaggero

    Il gatto più lungo del mondo è italiano e si chiama Barivel – Il Messaggero

    Il gatto più lungo del mondo si chiama Barivel, è un Maine Coon ed è italiano: a certificarlo è ovviamente il Guinness dei Primati, che ha ‘premiato’ il micione che vive in Lombardia, con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra. Barivel sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano.

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    Il Festival è un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

    Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA