Kaos, il cane eroe di Amatrice, Norcia e Campotosto, non sarebbe morto avvelenato, ma probabilmente a causa di una grave patologia acuta, forse cardiaca. Lo rivela il Messaggero che sottolinea come, in attesa dei referti ufficiali che richiederanno un paio di mesi, “chi ha potuto esaminare in questi giorni la carcassa del pastore tedesco, all’istituto zooprofilattico di Teramo, non ha avuto molti dubbi”. Secondo i primi rilievi autoptici, il quadro sarebbe compatibile con quello di una morte naturale: sarebbe così smentita l’ipotesi di Fabiano Ettorre, padrone del cane e suo addestratore che su Facebook aveva denunciato i presunti autori dell’uccisione, parlando subito di avvelenamento. Secondo il veterinario di parte Pierluigi Castelli, però, “un infarto in cani come Kaos, addestrati e allenati alla fatica e allo stress è molto raro. Avviene solo in animali da zoo”.
Le accuse di avvelenamento
A rivelare la morte del cane, autore di tanti salvataggi durante il terremoto che ha colpito il Centro Italia, era stato Rinaldo Sidoli, responsabile della comunicazione della onlus Animalisti italiani: “Kaos salvava gli umani, gli stessi umani che lo hanno avvelenato”. Su Facebook poi Ettorre aveva scritto: “Hai lasciato un vuoto incolmabile per mano di una persona meschina, continua il tuo lavoro lassù, continua a cercare dispersi, a salvare vite umane”. Un post diventato presto virale, con oltre 70mila condivisioni.
Ettorre contrattacca: “Tentativi di mettere tutto a tacere”
In attesa del verdetto tossicologico, però, i veterinari sembrano propendere per un’altra tesi. A supportarla ci sarebbero anche i carabinieri forestali di Assergi (L’Aquila), che avevano ispezionato il giardino di casa nell’Aquilano dove Kaos era stato trovato senza vita. Non sarebbe stata trovata nessuna traccia di esche avvelenate. Resterebbero così in piedi due ulteriori ipotesi: l’uccisione mirata con un solo boccone letale o una patologia acuta che avrebbe portato al decesso. Intervistato dal Messaggero, Ettorre ha difeso la sua teoria: “Non ci credo più a questa buffonata, penso che vista la grande risonanza qualcuno tenterà di mettere a tacere la storia. Hanno sequestrato la salma in un batter d’occhio e poi, dopo 48 ore, è stato imposto il silenzio assoluto”.
Esperti di parte: difficile che si sia trattato di infarto
Nutre dubbi sull’ipotesi di un infarto anche il veterinario di parte Pierluigi Castelli, che assiste il proprietario di Kaos: “In base alla descrizione e agli elementi che ci ha fornito il proprietario sullo stato del cane al momento del ritrovamento non sembrerebbe un disturbo di questo tipo, cioè infarto. L’unica possibilità è che avesse una malformazione congenita che non si conosceva. Per ora, però – sottolinea Castelli – si tratta solo di sospetti perché la Procura non ci ha ancora autorizzato ad accedere agli atti dell’autopsia, che non sapevamo nemmeno essere in corso ieri”. Castelli lavora con il collega Enrico Moriconi, di Torino, Garante dei diritti degli animali della Regione Piemonte. “L’infarto non è frequente nei cani, poi di quell’età come Kaos. Se fosse qualcosa a carico del cuore – spiega Moriconi – sarebbe sicuramente una forma congenita. Se fosse così sarebbe importante conoscere lo storico dei parenti di Kaos. A oggi però non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione sull’autopsia”. “La morte improvvisa richiama l’avvelenamento – conclude Moriconi – ma è importante sapere anche se si siano manifestati sintomi precedenti”, per avere un quadro più definito.
Data ultima modifica 01 agosto 2018 ore 16:12